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S.Antonio il ritira 1

S.Antonio il ritira

E si apre una nuova stagione

È il vero inizio dell’estate, a Scanno.
L’anno, sulle nostre montagne, più che dalle date canoniche che sul calendario segnano l’avvicendarsi delle stagioni, è scandito da festività significative che coincidono con gli eventi naturali e necessari per la sopravvivenza del “sistema paese”.

La festa di S.Antonio, il 13 giugno, è l’emblema di questa usanze. La memoria di questa celebrazione si perde in tempi antichi e negli anni poco è cambiato rispetto ai giorni vissuti dai nostri antenati. S.Antonio è una ricorrenza importante, l’unica che si articola in due giornate.

In passato era attesissima per via del ritorno nel borgo dei pastori , rimasti lontani in transumanza per tutti i mesi invernali. Era il momento in cui le famiglie si riunivano, molti uomini conoscevano i propri figli neonati ed i giovani potevano finalmente intessere rapporti duraturi con le ragazze sognate nei lunghi mesi di lavoro nelle Puglie.

A dispetto delle apparenze, la processione del sabato è la più suggestiva, anche se meno sfarzosa, l’intento non è mostrarsi pubblicamente ma arrivare a ricongiungersi ai propri cari nel piazzale del convento di S.Antonio. Erano momenti di vita reale, di emozioni trattenute a lungo, di solitudine e fatica che trovavano ristoro.

Il giorno successivo invece le famiglie sfilavano in abiti festivi, portando in omaggio al santo la legna trainata o trasportata a basto da muli e buoi ornati di fiori, e pagnottelle di pane in ceste decorate. Attualmente i buoi sono stati sostituiti dai trattori, come nel lavoro quotidiano, ma nulla è cambiato… ogni anno “S.Antonio ancora li ritira”.

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